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LA CERCHIATURA DEL QUADRATO: OVVERO COME DALLA MOLTEPLICITÀ DOVREMMO RITORNARE ALL’UNO.


Mandala tibetano dove è evidente la quadripartizione



Dico spesso che la medicina moderna ci ha segmentato. E che questo non è che una conseguenza di una tendenza generale in cui la scienza, ovvero la religione del ventunesimo secolo, ci mostra un mondo spiegato sempre più nel dettaglio.


Per la scienza la realtà è fatta di materia, che interagisce con sé stessa in maniera meccanica, e per questo può essere controllata con la tecnica.

Si aprono così le porte alle conquiste e alle scoperte più incredibili che il genere umano abbia mai sperimentato.

L’Uomo scopre la forza di gravità, poi la vince realizzando il sogno di volare. Impara la chimica e la biologia, e dopo aver spiegato molte cose del mondo che lo circonda, si lancia alla scoperta dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande.

Ma ad ogni nuova scoperta, ad ogni nuova conquista, non arriva mai la risposta alla domanda fondamentale. È come se percorressimo una spirale che si avvicina sempre di più al centro senza, però, raggiungerlo.

E forse, durante questo lungo cammino, ci siamo anche dimenticati quale fosse questa domanda fondamentale.


Ecco così che la ricerca scientifica diventa asettica, sterile, perché ad ogni nuova conquista all’Uomo non viene restituita la soluzione alla sua inquietudine di fondo, non gli compare dispiegato il mistero della Vita.

Dunque continuiamo a giustificare ogni ricerca con fini meramente utilitaristici. Ma utili a cosa? Alla produttività? Al tanto decantato progresso che oggi pare essere l’unico valore assoluto a cui tutto è sacrificabile?

Abbiamo imbastito, nelle nostre moderne società occidentali, un serio dibattito filosofico-etico-culturale per capire la situazione e le esigenze dell’Uomo di oggi?


Siamo ad un vicolo cieco. O meglio, siamo finalmente al vicolo cieco.

Spieghiamo: il razionalismo e la scienza, così come la percezione del mondo attraverso la materia e l’intelletto, sono stati, e sono, FONDAMENTALI.

Rappresentano tutto ciò che ci ha permesso di arrivare fin qui, affrancandoci dalle suggestioni magiche del mondo primitivo (e di quello meno primitivo).

Ma forse adesso è arrivato il momento di iniziare il percorso inverso.


Via, proviamo a fare il salto quantico, siete pronti?


Il Principio Trascendente (eviterò in questo contesto il termine Dio per evitare fastidiosi fraintendimenti) è perfetto e basta a sé stesso. Per gli orientali è Vuoto e Luce, per i toltechi è Energia potenziale, per la mistica cristiana è puro Amore.

Ma come può questo Amore infinito, questa Luce infinita prendere coscienza della propria bellezza e della propria perfezione se non ha mai conosciuto altro? Come può l’Energia vivere senza sprigionarsi?

È insito in questa forza il bisogno di creare, e anche di distruggere, di manifestarsi nei contrari per prendere coscienza di sé stessa. In quest’ottica, dunque, anche il male non esiste in quanto funzionale al formarsi della coscienza universale. Ma i semplici contrari, e dunque la dualità, non bastano. Affinché questo Principio abbia piena coscienza di sé stesso, si farà triplice, poi passerà alla quaternità e infine alla molteplicità.


Religioni e filosofie in giro per il mondo e attraverso i millenni raccontano la stessa storia.

Per i Toltechi Teotl vive sul piano materiale in forma di Ometeotl (öme in náhuatl vuol dire 2), entità duplice che si manifesta come Vita e come Morte, come Maschile e come Femminile, come Luce e come Ombra e che grazie alla tensione originata da tutti gli opposti genera tutto il Creato il quale a sua volta è parte di Lui (dobbiamo cercare di rivedere la nostra concezione secondo cui noi Uomini e tutte le cose siamo un’emanazione esterna di Dio).


(Segue dopo le immagini)


La Piedra del Sol (erroneamente conosciuta come calendario azteca)

è una rappresentazione della cosmologia Tolteca,

come si vede su base "4" (ma contenente un quinto elemento!) e circolare.

La struttura mandalica (archetipo presente in ogni epoca e civiltà)

simboleggia la totalità e la completezza.



Rosone della Cattedrale gotica di Reims



A Sinistra maioliche dipinte con "arabesco"

A destra Ojo de Dios, oggetto votivo della tradizione Huichol



Del resto, per tornare più vicini a casa nostra, anche Adamo ed Eva scelgono di mangiare la mela dall’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, dunque della conoscenza degli opposti…

Emblematica è poi la visione alchemica attribuita a Maria Prophetissa che ci dice “L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie L’Unità”.


Dunque molteplicità e unità coincidono.



Ora, fino ad adesso siamo scesi nella materia, perfettamente percepibile con i sensi del corpo e spiegabile attraverso l’intelletto razionale. Abbiamo iniziato con Ere in cui a dominare erano gli istinti selvaggi, per poi passare attraverso periodi storici in cui prevalevano le emozioni (come la rabbia e la vendetta), fino ad arrivare ai giorni nostri dove a fare da padrone sono la psiche e la ragione.

Il moderno Uomo occidentale sa controllare gli istinti, si è “civilizzato” in modo da non uccidere più per futili motivi e si è affrancato dalle superstizioni magico-religiose.

Dunque, forti delle nostre conquiste sul piano scientifico, tecnologico e intellettuale, siamo pronti a guardare il mondo in maniera diversa.


Perché nonostante il nostro progresso, ancora sentiamo il bisogno di dare un senso alle nostre vite, ancora sentiamo il bisogno di valori a cui consacrarci, ancora conserviamo, seppur tra il grigio dei palazzi delle nostre città, quell’attitudine a guardare verso l’alto e a domandarci cosa c’è oltre ciò che non si vede.

Certo siamo diventati particolarmente abili a nascondere questo bisogno, riempiendo le nostre giornate con attività interminabili che ci lasciano sfiniti e ci tolgono il tempo per ascoltarci, essendo continuamente impegnati a risolvere problemi che noi stessi ci creiamo.

Ma possiamo ancora sentire questo bisogno di trascendenza ogni volta che percepiamo quello strano senso di inquietudine, ogni volta che, pur possedendo più o meno tutto, ci sentiamo così insoddisfatti delle nostre vite.


Ecco, allora, che siamo pronti a guardare non solo il mondo ma anche gli antichi insegnamenti in maniera diversa.

Perché molte delle risposte alle nostre domande, quelle in grado di dare sollievo alle nostre inquietudini, sono già state rivelate.

Si tratta di un sapere universale e naturale, che attraversa lo spazio e il tempo ed è custodito nei miti, nei riti, nelle religioni e perfino nel folklore dei vari popoli.

E mentre in passato, se recepito esclusivamente come dogma, poteva rappresentare in qualche modo una limitazione all’evoluzione dell’essere umano, adesso siamo pronti a tornare ad esso con sguardo rinnovato per potervi cogliere Verità fondamentali, preziosi insegnamenti di vita e sollievo dalla condizione umana.

È come avere tanti “libretti di istruzioni”, che ci spiegano come intraprendere quel viaggio iniziatico che ci porterà a diventare dei Veri Esseri Umani, a riconnetterci con la nostra Scintilla Divina.


Certo ad uno sguardo superficiale le religioni e i riti di altri tempi e di altri luoghi possono sembrare ridicole superstizioni, mentre i miti e le favole del folklore di tutto il mondo possono apparire come racconti privi di significato se non quello di puro intrattenimento.

Ma oggi, liberi dalle paure arcaiche di un mondo primitivo e sconosciuto che non riuscivamo a spiegare, un mondo in cui forze occulte potevano da un momento all’altro avere la meglio su di noi, possiamo, come uomini moderni, ricevere da tutto questo materiale significati nuovi.

Dunque non vedremo più gli antichi dèi che pullulano i pantheon delle varie culture come entità realmente esistenti, delle quali conquistarsi il favore e dotate di tutte le umane virtù e debolezze, ma come una rappresentazione personificata (atta a facilitarne la comprensione) di principi trascendenti e archetipi universalmente validi.

Allo stesso modo troveremo nei miti le chiavi per accedere ai segreti della nostra esistenza e nei riti fondamentali sostegni per procedere nel nostro viaggio.


Certo si tratta pur sempre di una comprensione intellettuale e dunque inadatta a percepire l’infinita Bellezza, l’abbagliante Luce, l’assoluto Amore.

Ma è già un primo passo.

L’Uomo avrà bisogno di ancora molto tempo per proseguire nella sua evoluzione. Quella che lo porterà, così come è accaduto in passato per gli istinti e le emozioni, a trascendere anche l’intelletto razionale, in modo da acquisire nuovi livelli di coscienza.


In Oriente si parla di Sesto e Settimo Chakra, il primo localizzato a livello della ghiandola pineale e connesso con quel tipo di comprensione immediata e fulminea che è l’intuito, il secondo, il Chakra della Corona, coinvolto nella cosiddetta “Illuminazione” e dunque nella liberazione, già sul piano dell’esistenza, dalla schiavitù della materia e del dualismo in una sorta di coincidentia oppositorium che conduce all’Unità divina.

Nei Vangeli si parla invece della discesa dello Spirito Santo sottoforma di una fiamma che si localizza (putacaso...) proprio a livello del Chakra della Corona (accenniamo a questo proposito anche al simbolo dell’aureola).


Pare, dunque, che il futuro dell’umanità sia legato a un tipo di comprensione intuitiva e a livelli di materia sempre più sottili, legati ad energie che non siamo ancora in grado di percepire (figuriamoci di misurare!)



Fantascienza? Eppure la materia, che ci appare così solida,

è formata da particelle fatte di vuoto ed energia



Potremmo quasi azzardarci a dire che sia iniziato il processo di “risalita”, quello che dal molteplice ci riporta all’Uno, che dall’immersione completa nel materiale ci riconduce a casa nella dimensione divina, ricchi di nuove consapevolezze.



La complicata simbologia dell' Uroboro ci parla, tra le altre cose,

di coincidenza degli opposti e di questa ciclicità



Sembra come se avessimo scelto liberamente di intraprendere questo viaggio allo scopo di esplorare, di conoscere, di giocare insomma.

E se assumiamo di avere dentro di noi una particella divina, eterna e facente parte dell’infinito Amore e Gioia assoluta, anche la prospettiva della morte appare meno preoccupante.

E colui che non ha paura della morte può finalmente iniziare a vivere, a esplorare, a giocare.

Buon divertimento allora!



Sarà un caso che anche la particella atomica, che forma tutte le cose,

abbia struttura circolare e mandalica?

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