L’ultimo giorno
E infatti
è proprio quando non te lo aspetti che torna.
Che vedi ogni
singola
cosa.
Scorgi il minimo sasso in cima alla montagna.
La più piccola pianta in mezzo alla radura.
Il volo di un uccello.
E tutti gli esseri umani impegnati nelle loro attività,
che si spostano.
Su aerei,
su navi,
che solcano il mare sospinti dal vento.
Che guidano
i loro animali in mezzo ai pascoli.
È proprio adesso che
Amo.
Amo immensamente, col cuore che scoppia,
l’intera umanità,
con tutte le sue fragilità,
con tutte le sue meschinità,
mi commuovo, e sento
insieme a tutti loro.
Sprofonderemo nell’abisso.
Ma c’è del divino in questa amara sensazione.
La Bellezza del vivere sta in ciò
cui non auspichiamo.
E per questo
sublime
paesaggio
vale la pena essere nati.
EP
Ci sono voluti quindici giorni per un singolo istante. Tutto ciò che avevo cercato di afferrare, che avevo rincorso, su cui mi ero fatta aspettative, è arrivato quando ormai avevo perso la speranza.
In un momento privo di importanza una musica, e un paesaggio, mi hanno sparato su, alle altezze imprevedibili del cuore.
Finalmente ho capito! L’ho sentito mille volte ma nessuno mi aveva insegnato a riconoscerlo, nessuno mi aveva spiegato che è proprio quello. Lo sguardo cardiaco. Quello che ti sbalza fuori dal corpo, che ti dà una visione lucida, definita, ma allo stesso tempo panoramica, onnicomprensiva. Dove in realtà non ci sei più tu che guardi ma sei lo sguardo stesso che sente di poter abbracciare tutto. Tutto quello che si vede e quello che non si vede. Una dimensione in cui non sei mai stato ma di cui percepisci il profumo, come un lontano ricordo di un momento meraviglioso.
Se dicessi adesso, qui, a qualcuno che mi sono sentita sbalzata fuori dal corpo penserebbero che sono pazza.
Eppure anche loro lo fanno, sono piccoli sprazzi di visione del divino, ma non lo sanno perché a nessuno di noi hanno spiegato la differenza tra lo sguardo analitico, quello dell’intelletto, e lo sguardo del cuore.
Siamo capaci solo del primo, solo quello riteniamo reale. Moriamo dalla voglia di analizzare ogni singolo dettaglio, dare spiegazioni, fare associazioni, e siamo abituati a cogliere così anche la bellezza, tentando di afferrarla, di farla nostra per trattenerla.
E così non ci accorgiamo quando la magia accade. Sì perché c’è un momento, inaspettato e che dura un istante, che è fatto di Gioia assoluta, in cui il cuore ti esplode e senti di amare la vita stessa. E non devi tentare di afferrarlo altrimenti se ne va.
Impara ad ascoltarlo, espandi la tua capacità di percepirlo, rendilo realtà. E sai perché? Perché è quanto di più vicino abbiamo al contatto con Dio.