Pensate che la medicina possa sconfiggere la morte?
Allora pensate, forse, che riesca a sconfiggere la malattia?
Quello che, io, vedo è che la malattia ancora esiste. Continuamente si manifesta.
E quello che ancora, io, vedo è che anche in assenza di malattia non c’è salute.
Intorno a me scorgo una grande desolazione. La respiro nell’aria, ogni giorno, quando rivolgo un semplice “come va?” e un “insomma” è tutto quello che ottengo.
L’atmosfera, qua, è carica di questa pesantezza dal sapore di rassegnazione. Non c’è entusiasmo, non c’è vitalità, eppure…
Eppure viviamo, noi in occidente, circondati da mille comodità, con la tavola sempre apparecchiata e in ambienti sufficientemente sicuri. Ma evidentemente non basta, manca sempre qualcosa.
Le difficoltà, poi. Quelle ci sono sempre nella vita. E menomale, dovremmo ammettere, perché così almeno abbiamo un buon motivo per rispondere “insomma”. Menomale perché in assenza di quelle saremmo costretti ad accorgerci che siamo comunque tristi.
Siamo la società del lamento. Intere conversazioni si reggono su questo, molte amicizie non starebbero in piedi senza di esso.
La nostra è la cultura dell’insoddisfazione, del “se avessi questo sarei felice” ma poi non è mai così.
E allora prendiamo “pillole per la felicità”. Ma a quanto pare neanche quelle medicine sono in grado di sconfiggere l’insoddisfazione, l’inadeguatezza, l’irrequietezza che continuamente proviamo.
La medicina SEMBRA promettere la guarigione. Ma guarire non basta, bisogna ri-nascere.
La salute di cui, io, vorrei parlarvi è un modo diverso di vedere il mondo, una maniera completamente nuova di affrontare la vita.
E sappiate che occorre passare dall’oscurità dell’abisso, del trauma, del semplice malessere o della depressione, della malattia, per rinascere a nuova vita. Occorre toccare il fondo per capire che così non va. Occorrono grandi sconvolgimenti per cambiare le regole del gioco, per mettere tutto in discussione e capire che tutto quello che credevi giusto, tutto ciò che ti hanno insegnato fino ad adesso è sbagliato. Troppo forte come affermazione? Sentite puzza di superbia? Dipende, da che punto guardi il mondo…diceva la canzone.
Occorre, in effetti, un grande atto di coraggio per fare tutto questo. E anche la capacità di rendersi conto che dietro ai nostri malesseri, ai nostri disturbi, e dietro anche ai nostri traumi e a tutte le ingiustizie che abbiamo ricevuto nella vita, si nascondono delle opportunità.
Essi rappresentano la nostra esperienza, la nostra forza, ciò che ci ha resi quello che siamo. Ma sono anche la spinta per fare sì che le cose non rimangano sempre le stesse.
Occorre, adesso, iniziare a cambiare qualcosa, lo dobbiamo a noi stessi, ce lo meritiamo.
Gli eventi esterni, incontrollabili, le mille difficoltà, le persone intorno a noi, “quello mi ha fatto, quello mi ha detto”: possibile che abbiano tutto questo potere su di noi? Possibile non essere mai padroni delle nostre vite?
“Proprio adesso che avevo fatto pace col mio passato, che avevo risolto il rapporto conflittuale con mia madre…proprio adesso, non ci voleva…”
E così viviamo come canne al vento, continuamente in balìa di fattori esterni o di decisioni altrui.
E come attori dalle mille maschere, sempre alla ricerca della perfezione in tutti i ruoli, familiari, sociali, che ci hanno cucito addosso o che, noi stessi, ci siamo cuciti addosso in base alle aspettative degli altri.
Ecco la vera fonte del malessere.
Iniziate a capire, adesso, che cosa vi propongo di fare?
No, nessuno ha capito, lo so. Troppo olistica per la farmacia, troppo scientifica per il centro olistico.
Io vi dico: andate dal medico, curate le malattie, sopprimete i sintomi quando c’è davvero bisogno. Non rinnegate il progresso tecnologico della scienza, è quello che ci ha permesso di arrivare dove siamo.
Ma, anche, vi dico: la scienza non basta. Sarebbe riduttivo pensare all’essere umano come a una semplice interazione di atomi e molecole. Sarebbe assurdo pensare che tutti i nostri processi, emozionali, mentali e anche spirituali (si, spirituali!), siano il mero frutto di reazioni chimiche. Sarebbe come ammettere che conta solo ciò che è materiale (ah, già, la nostra società pare provarci da tempo…)
La gente mi domanda “ma cosa fai di preciso?” ed io non riesco mai a spiegarlo in poche parole. Perché la gente, questo, vorrebbe…poche parole. La gente sta volentieri nel conosciuto, basta una sola parola, un solo concetto, che ha ormai inscatolato, digerito, fatto suo, per sentirsi tranquilla. E per farsi le sue, proprie, aspettative. Il nuovo, spesso e volentieri, spaventa.
E allora io provo a balbettare qualcosa tipo “faccio consulenze naturopatiche, ma si cerca di indagare le cause profonde dei disturbi, si cerca di lavorare su noi stessi per ottenere risultati più profondi e più duraturi…”
Ma non faccio altro che peggiorare. La gente non ha molta voglia di lavorare, preferisce aspettare la pasticca magica che le prescrive il medico, l’integratore miracoloso che le consiglia il farmacista o la pratica energetica che le fanno fare al centro yoga.
Non è semplice prendersi la responsabilità della propria salute (responsabilità, non colpa!), capire che in realtà il nostro equilibrio, il nostro benessere si trovano nelle nostre mani.
E…sì, non è facile trovare il coraggio di rimanere soli con sé stessi e guardarsi dentro.
Viviamo in un mondo che ci vuole sempre di corsa, non ne abbiamo il tempo, non siamo più abituati. E, diciamocelo, ci spaventa anche un po’ perché abbiamo paura di quello che potremmo trovare…
Ecco, il mio lavoro è quello, se vorrete, di non lasciarvi soli in tutto questo cammino.
Come farmacista, vi consiglio integratori, rimedi naturali, per tutti i vostri piccoli disturbi. Perché, assolutamente, c’è bisogno di prendersi cura del corpo fisico, anche e soprattutto grazie alle conoscenze scientifiche.
Ma accanto a questi, talvolta, il rimedio è una canzone, il capitolo di un libro, una tecnica di respirazione, un simbolo…
Spunti di riflessione. Per la mente.
Suggestioni. In grado di condurvi in un particolare stato energetico-emozionale.
Perché questi sono i veri rimedi: le scintille in grado di accendere il Vostro Fuoco, la voglia e la volontà di stare bene. Davvero, stavolta.
In consulenza si parla molto, ma non si rimugina. Si cerca di rompere i vecchi schemi in modo da sciogliere i nodi del passato e cambiare atteggiamento rispetto alle difficoltà future.
Ma soprattutto si cerca di ricordare perché è così bello vivere!
Come si fa?! Semplice, basta riconnettersi con la propria vera natura, con i propri talenti e le proprie passioni.
Basta rompere, finalmente, l’immagine di noi stessi che abbiamo costruito nel tempo sulla base delle aspettative degli altri. E costruirne una nuova, che corrisponde a ciò che realmente siamo, vicina a ciò che ci piace e che ci fa brillare di luce propria.
Volete tutto questo in una parola? PAQUILIZTLI – Il mio equilibrio dinamico.