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drssapanerati

Il Sole e lo Specchio




Il Sole e lo Specchio



Getta

la luce su di noi

rivelaci la nostra esistenza

raggio di creazione

dall’alto verso il basso.

Ma poi rifletti, ti prego

e torna su!

 

I problemi sono iniziati

il giorno in cui ho scoperto

la mia immagine nello specchio.

Adesso di me

non vedo che quella.


EP

 

 



Il testo che segue non rappresenta una parafrasi della poesia (che va letta di getto e sentita con lo strumento dell’intuito)





"Il Sole e lo Specchio" o "il Sole è lo specchio"?

 

La vita viene dall’alto, la vita viene dal sole.

Secondo sistemi interpretativi complessi come quello di Gurdjieff il sole non è che una tappa di manifestazione di materia e di energia.  Fa parte del raggio di creazione, quello che dall’Assoluto, dall’Unità, dal Tutto in potenza, conduce alla molteplicità e alla meraviglia dei mondi.

È così che anche noi, organo di percezione, gocce infinitesime di infinito, partecipiamo a quella meccanica cosmica che fa sì che il principio del Tutto possa prendere coscienza di sé stesso.

Il sole crea, il sole illumina, il sole rende tangibile. Il sole rende visibili le mille sfumature del mondo in manifestazione.

 

Ma il giorno in cui il sole si è riflesso in uno specchio ha visto sé stesso ed ha iniziato ad immaginarsi. Allora tutto il mondo si è riflesso in uno specchio ed ha iniziato a rappresentare sé stesso. L’Uomo poi ha imparato a costruirne di moltissimi, ed ama infinitamente guardarsi con gli occhi degli altri. Peccato che questo gli impedisca di vivere in prima persona. Peccato che questo gli impedisca di vedere il mondo nella sua essenza.


L’Uomo vive di rappresentazioni, di identificazioni. E crea sistemi complessi per mantenere tutto questo, fatti di regole, di leggi, di morali, di vincoli.

Povero Uomo, che vive così imbrigliato! Si crede libero mentre ha addomesticato sé stesso.


Eppure basterebbe usare lo specchio al contrario, non in orizzontale per guardare noi stessi e il mondo ma rivolto verso l'alto, in direzione dell’infinito e dello sconosciuto. Lasciare che il raggio, raggiunto il mondo della materia più grossolana, presa consapevolezza del dualismo e della separazione, illumini i mondi superiori e ci renda coscienti di ciò che, davvero, è Reale.

Questo sarebbe un raggio di evoluzione, esattamente contrario al raggio di creazione.

Già perché l’Essere Umano non ha ancora capito che la vera Evoluzione (ben diversa dal progresso) va in direzione contraria a tutto ciò che può essere inventato, scoperto, in altre parole creato, su questa Terra.


È tempo di evolvere, è tempo di salire, è tempo di ricongiungerci con il Mistero. La creazione non può essere, se mai, che un effetto collaterale.

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