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drssapanerati

La Paura



Noi, qua, siamo fatti di Paura. In Italia, e più in generale nel mondo occidentale.

È paradossale come più viviamo in un ambiente sicuro e comodo e più siamo tormentati da paure di ogni genere. E non si tratta solo del timore della sofferenza ma piuttosto di quello dell’errore. Come se, all’accadere di qualcosa di spiacevole, la colpa fosse nostra che non siamo stati abbastanza previdenti, abbastanza assennati, abbastanza responsabili, in una parola: non siamo stati abbastanza.


Quando vivevo in Messico, invece, ogni giorno facevo i conti con la morte.

Lì, dove la Natura sovrasta l’essere umano, si è in balìa di forze incontenibili.

In una terra di temibili vulcani, già ferita in passato da terremoti e calamità naturali, si vive, ogni giorno, sapendo di poter essere punti da uno scorpione o una vedova nera oppure di poter contrarre antiche malattie e febbri emorragiche.

In un luogo in cui la libertà è portata all’estremo e patria per eccellenza della ribellione, si arriva anche a mettere in conto di poter essere assaltati con una pistola.

Eppure la notte si dorme. Di un sonno placido e tranquillo, ben diverso da quello tormentato dai pensieri, dai rimuginii e dallo stress tipici del mondo occidentale.


Strano no? I rischi che noi qua corriamo sono veramente ridotti eppure l’intera società, i mass media, le stesse persone intorno a noi non fanno altro che ricordarceli creando mostri che aleggiano continuamente intorno alle nostre vite impedendoci di viverle appieno, con serenità.

Là invece è come se ci abituasse al rischio, e si imparasse molto presto ad ignorarlo.

Del resto se ci rendessimo preda di quelle, tangibili, paure risulterebbe impossibile vivere.

E in America Latina questo non è permesso: tutto grida Vita, Gioia, Amore! Seppur in mezzo a mille avversità.


Io mi arrabbio, a volte, con il Messico, ci litigo pure. Poi il Messico mi prende a schiaffi e mi dice: “Guarda che la vita è fatta così! Per vivere davvero devi sempre accettare di correre dei rischi!” E mi sommerge di Amore. Con i sorrisi della gente, con parole di saggezza, con piccoli regali fatti da chi possiede poco e te lo dona.

E ogni volta capisco che non si può avere il controllo sulle nostre vite, che siamo pesci in balìa della corrente, là come altrove, e che questa, in fondo, è la bellezza dell’esistenza, che ogni giorno ci sorprende con l’Imprevedibile.


Del resto che vita sarebbe se fosse tutto calcolato, tutto programmato, dall’inizio alla fine?

Siamo portati a desiderare di vivere in un costante benessere, una bambagia molto simile all’ottundimento. Ma così, se non abbiamo un animo saldo ed obiettivi sempre fissi davanti a noi, si rischia di cadere nella noia e nel ristagno, l’anticamera della depressione.

Ma soprattutto si rischia di venire meno a quello che è il massimo compito dell’Essere Umano, evolvere per migliorare sé stesso e il mondo.

Dunque ricordate che anche se non è di certo auspicabile, il male, in qualche modo, è sempre funzionale al bene, che le difficoltà sono un motore potentissimo, che le crisi, così come gli errori, rappresentano per chi le sa cogliere delle enormi opportunità, e che anche la sofferenza ha in sé qualcosa di sublime che è in grado di condurre l’Essere Umano verso vette inimmaginabili.


Chi ci ricorda continuamente che dobbiamo vivere nella Paura o non ha capito nulla della vita, o vuole frenare la grande ascesa del genere Umano.

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