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drssapanerati

Piccola dissertazione sull'Amore in senso assoluto



La morale cristiana su cui si basa la nostra società, questo puramente è: morale.


Non è Amore.


Il principio di “Amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi” viene interpretato all’ottava bassa come una prescrizione e ci sentiamo in colpa se non lo rispettiamo.


Essere buoni non significa amare, significa forzare sé stessi sul piano della personalità (essere sempre buoni non è giusto per nessuno di noi!)


L’Amore si percepisce invece in altri momenti.

È sfuggente, inspiegabile, non ci facciamo caso, anzi lo accantoniamo subito perché non riusciamo a supportarlo con spiegazioni razionali e con un impianto di idee che lo possano rendere concreto e tangibile.


Perché noi umani abbiamo bisogno di fissare, cristallizzare, anche le emozioni più elevate con le parole, con i concetti, con i significati, le filosofie e così via.

Altrimenti ci sembra di non esistere.


Invece così non facciamo altro che abbassare di livello i sentimenti sublimi.


Nel tentativo di controllarli, così ci sfuggono miseramente nella loro essenza luminosa e piena, incommensurabile, divina.


I veri sentimenti sublimi sono fatti di vuoto. Un vuoto pieno, non so come spiegare.


La mente impazzisce di fronte a questo. “Allora sono vuota? Non sono nessuno?”

Orrore!


Si tratta solo di rompere tutti gli schemi e provare a percepire in maniera completamente diversa.

Vediamo cosa ne verrà fuori…





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